Negli scorsi giorni si è conclusa l’evacuazione di cittadini italiani dal Sudan, dove si è acceso un violento conflitto armato.

I nostri connazionali, fatti convergere presso la sede dell’ ambasciata italiana a Khartoum, sono stati rimpatriati a cura della Farnesina con specifici voli dell’aeronautica militare, non senza rischi.

Giunti in Italia, l’Unità di Crisi della Farnesina ha attivato tutti i canali istituzionali per la loro accoglienza e assistenza.

Anche i Servizi Sociali di Andria sono stati contattati e, nel rispetto della normativa vigente che impegna gli enti locali in tali circostanze, hanno offerto immediatamente la propria collaborazione.

Attraverso la Squadra operativa di soccorso sociale, gestita dalla Cooperativa sociale MigrantesLiberi, coordinata dagli Assistenti Sociali del Comune, la famiglia, priva di mezzi di sostentamento, è stata accolta in un alloggio sociale attivo sul territorio andriese.

L’equipe di professionisti si sta adoperando per comprendere le problematiche del nucleo ed offrire risposta ai loro bisogni, non solo primari.

Ci si sta attivando per fornire ai due connazionali beni di prima necessità, assistenza sanitaria, un percorso di alfabetizzazione in favore del minore accolto che non parla italiano e accompagnamento agli uffici per la predisposizione di documenti personali.

Ma anche assistenza psicologica considerato che il nucleo familiare è stato smembrato per questioni burocratiche, con la mamma del ragazzo rimasta in Sudan con la quale è difficile comunicare.

Così l’Assessore Dora Conversano: “può sembrare una cosa scontata o inutile sperare nella fine di ogni guerra, considerato che sembra un auspicio sempre più irrealizzabile; ma continuiamo ad anteporre il bello della speranza alla bruttezza di quanto sta accadendo e diamo concretezza alla speranza anche prendendoci cura delle persone, dei piccoli, delle famiglie che si sono trovate improvvisamente nella guerra.

Ancora una volta rivolgo un grazie sentito all’ Ufficio dei Servizi sociali comunali che si sono adoperati, assieme agli enti del terzo settore, per accogliere ed accompagnare questa famiglia”.

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