“Esprimiamo il plauso della comunità cittadina per i risultati della inchiesta anti caporalato che la Procura della Repubblica di Trani e le forze dell’ordine hanno concluso quest’oggi con gli arresti di quanti sono stati ritenuti coinvolti, a vario titolo, nella morte di Paola Clemente, la braccinate agricola morta a luglio 2015 nelle campagne andriesi. Riteniamo -dichiara il Sindaco di Andria, avv.Nicola Giorgino- che le indagini della Procura di Trani e degli uomini della Compagnia della Guardia di Finanza di Trani e del Commissariato della Polizia di Stato di Andria abbiano avuto, e hanno, il merito di avere inciso su un fenomeno odioso di cui dobbiamo tutti liberarci e che, purtroppo, contribuisce a generare confusione e a non distinguere tra imprese agricole rispettose della legge, la schiacciante maggioranza, e qualche caso isolato che non lo fà.
E’ invece interesse di tutti contribuire, anche culturalmente, ad applicare la recentissima Legge 199 di contrasto al caporalato per evitare che la tragica fine dell’operaia agricola si ripeta e che, in agricoltura come negli altri settori economici, vi sia caporalato e cioè sfruttamento di manodopera al limite dello schiavismo. Andria, terra di braccianti agricoli per storia e tradizione, ringrazia dunque i magistrati e gli uomini delle Forze dell’Ordine impegnati nel monitoraggio e repressione del fenomeno dello sfruttamento nelle campagne e invita tutti al rispetto della legge e ad evitare che si ricorra ancora al caporalato e quindi si alimenti e si subisca così la concorrenza sleale di chi viola leggi e contratti. E’ un problema di dignità delle persone, di economia legale che non deve nemmeno lontanamente confondersi con quella illegale.
Tutti noi dobbiamo impegnarci in questa direzione e prendere atto che l’operazione di polizia è staao il risultato positivo del superamento del vincolo di omertà che normalmente copre il fenomeno e fa emergere, come ha scritto il Comando provinciale della Guardia di Finanza,una nuova, più moderna e, per certi versi, sorprendente forma di caporalato. Dobbiamo vigilare perchè il fenomeno -conclude Giorgino- sia combattutto con decisione e tenacia”.

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