Descrizione
Il 20 novembre si celebra la giornata mondiale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza in occasione dell'adozione della Convenzione ONU del 1989. Un documento alla base della protezione di tutti i bambini in Italia e nel mondo, che per la prima volta ha riconosciuto loro diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici.
Sono migliaia i bambini che oggi vivono in luoghi di guerra e non vedono rispettati i loro diritti. Per questo, domenica 16 novembre, bambine e bambini provenienti dai Comuni di Ruvo di Puglia, Terlizzi, Corato e Andria hanno camminato insieme alla Piccola Marcia delle bambine e dei bambini per la Pace, tracciando un cammino fatto di passi leggeri ma decisi, di sorrisi condivisi e parole semplici, bandiere colorate, filastrocche e pupazzi, per dire che la pace non è un concetto astratto, ma una possibilità concreta da costruire insieme.
Grandi e piccoli hanno camminato nel suggestivo paesaggio della Murgia, in direzione Castel del Monte, un luogo che già otto secoli fa, grazie a Federico II, parlava di dialogo tra i popoli, cultura e convivenza, e che oggi ha accolto una nuova forma di speranza: quella che nasce dalle mani e dai pensieri dei più piccoli.
La giornata si è aperta con il raduno e una piccola merenda presso l’Agriturismo Sei Carri, per proseguire nella natura, tra ulivi e muretti a secco. Una sosta sotto gli alberi ombrosi dell’azienda agricola Parco della Grave è stata l’occasione per ascoltare poesie lette da Nunzia Antonino, le note della tromba di Giuliano de Cesare e le lettere di bambini da tutto il mondo. Infine l’arrivo a Castel del Monte, dove è nato il Cantiere della Pace, un grande cerchio in cui raccogliere i pensieri delle bambine e dei bambini, ascoltare gli articoli che definiscono i loro diritti, per poi scrivere la parola “PACE” con tutti i loro corpi. Dopo i saluti, le famiglie si sono fermate sul prato del Castello per un picnic condiviso, portando con sé non solo cibo ma anche un nuovo modo di stare insieme.
Rossana Farinati, presidente de La Città Bambina, Aps che ha coordinato il progetto insieme ai quattro Comuni e numerosissime realtà, racconta: “Abbiamo voluto ricordare agli adulti di essere responsabili e far in modo che tutti i bambini e le bambine possano crescere in Paesi di pace, dove sia garantita l’istruzione, il cibo, un ambiente sano in cui la natura non crolli sotto la distruzione umana. Noi lo chiediamo alle amministrazioni locali ma anche ai governi dei Paesi”.
Su questa collina piena di storia, bambine e bambini hanno ricordato a tutti che si può marciare senza distruggere, che si può parlare senza urlare, e che si può costruire la pace un passo alla volta.
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Ultimo aggiornamento: 17 novembre 2025, 17:50