Descrizione
Oggi 2 giugno si celebra la festa della Repubblica. L'amministrazione comunale di Andria ha voluto celebrare questa giornata con tutte le autorità civili e militari intervenute al Monumento ai Caduti, insieme ai rappresentanti delle associazioni. Dopo l'esecuzione dell'inno nazionale, è stata deposta la Corona al Monumento in onore dei caduti di tutte le guerre. E' seguito il discorso del Sindaco Giovanna Bruno.
"Carissima Repubblica Italiana,
buon 79esimo compleanno. Auguri di serenità. Di unità. Di crescita ulteriore.
Guardati dagli attacchi interni. Ce ne sono tanti, purtroppo. Non sentirti al sicuro.
Qualcuno ha dimenticato come sei nata. Figlia di una scelta, precisa: quella del popolo italiano che esercitando il diritto di voto, esteso per la prima volta alle donne, in quel 2 giugno del 1946, ha deciso di abbandonare la monarchia per darti la luce, per abbracciarti e giurare di prendersi cura di te, sempre, creatura preziosa. Ti ha avvolto del tricolore, tua veste di identità.
Lo strumento per partorirti, fu un referendum. Cioè una consultazione elettorale. Non un’alchimia da manuale o una legge imposta. Fu esso stesso un capitolo di democrazia. Il referendum. Quel sistema che oggi è messo in discussione da uomini e donne che incarnano ruoli istituzionali e invitano a non recarsi alle urne. Grave, gravissimo affronto a te, cara Repubblica.
Dovremmo ricordarci che sei ancora giovane, non al sicuro da pericoli continui di tua destabilizzazione, non da delegittimazione e depontenziamento in cui alcuni sono lanciati, con la complicità dell’indifferenza e dell’arrendevolezza.
Arrendersi a cosa? A vederti debole e fiacca? Giammai!
Tocca a noi sostenerti, rafforzarti. Tocca a noi riavvolgere il nastro di questi tuoi primi 79 anni e recuperare l’entusiasmo di quelle donne che alle urne si recavano per la prima volta, dopo aver sognato e lottato di poter esprimere la propria opinione, scegliendoti a larga maggioranza.
Rivedere la convinzione di quegli uomini che per opporsi alla monarchia morirono sul campo, sui campi di guerra, di lacerazione di vite e sogni. Desiderando di poterti finalmente abbracciare, nuova creatura.
Carissima Repubblica Italiana, ne hai viste di cose in questa tua esistenza. Hai sperimentato la forza dell’unità e la debolezza delle divisioni. Allora su questa unità, continuiamo con te a rinnovare il nostro impegno di cittadini italiani: liberi di scegliere, consapevoli del valore di un Paese socialmente giusto, che richiede il nostro diretto coinvolgimento.
Non sei altro da noi, carissima Repubblica. Sei noi. Tutti e ciascuno. Sei il nostro respiro, la nostra forma di governo. Sei riparo dai venti di guerra, interni ed esterni. Sei argine per chi in tuo nome deborda e ti mette a rischio. Sei modello per chi da fuori ti osserva e spera di imitarti. Sei culla per tanti disperati che arrivano sulla tua terra, pronta ad accoglierli nonostante pericolose barriere burocratiche.
Sei desiderata, oggi come allora, da chi vive guerre e disordini.
Sei tutta orientata alla Pace, unica e sola in grado di abbracciare le diversità di pensiero e valorizzarle in modelli di crescita democratica, bandendo ogni forma di violenza.
Sei artigiana di una Pace che fuori da te vacilla, piange, geme le miserie della crisi umanitaria e del genocidio in corso.
E questa umanità sofferente, tu, carissima Repubblica, sei pronta ad avvolge in un sudario bianco, che vuol dare dignità a chi soffre, sepoltura a chi esanime è stato vittima di sopraffazione e non figlio di processi democratici.
Non essere timida in questo, amata Repubblica. Non piegarti a chi ti vuole lontana dalle sofferenze altrui, a chi sta provando a farti voltare lo sguardo dagli orrori di guerra in Medio Oriente, in Ucraina, in ogni parte del mondo.
Piegati, robusta di esperienza maturata sul campo, a sussurrare a chiunque quanto sei preziosa per la stabilità di un popolo, quanto sei stata agognata per giungere a spegnere queste tue prime 79 candeline. Quanta strada ancora hai da percorrere, accompagnata da ciascuno di noi, sentinella della tua salvaguardia di oggi e per sempre.
Tanti commossi auguri, carissima Repubblica Italiana. Siamo con te. Lo dobbiamo alla tua storia. A ciò che rappresenti.
Tanti auguri a noi, tuoi figli.
W l’Italia. W la Repubblica Italiana".
Andria, 2 giugno 2025
La sindaca
Giovanna Bruno
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