Sui conti del Comune c'è tutta la trasparenza necessaria, la stessa che è mancata al centro-sinistra che ha nascosto i debiti sotto il tappeto per quasi 20 anni, e sulla legittimità o meno delle delibere di Consiglio Comunale di variazione delle aliquote Tasi. Tari e Imu dovrà esprimersi il soggetto giurisdizionale previsto dalle norme, cioè il Tribunale Amministrativo Regionale di Puglia che lo farà,infatti, il 28 gennaio 2016. “Voglio fare ulteriore chiarezza su questa polemica artificiosa montata dalle opposizioni sulle deliberazioni consiliari di variazione delle aliquote Imu e Tasi 2015-sottolinea il Sindaco, avv. Nicola Giorgino. La legittimità o meno delle deliberazioni consiliari non la decide un consigliere comunale o un altro organo di governo della cosa pubblica. La legittimità la decide il Tribunale Amministrativo Regionale di Puglia, al quale il Ministero dell'Economia e Finanze ha fatto ricorso, nel quale il Comune si è costituito per dimostrare la legittimità degli atti posti in essere. Preciso altresì che, nelle more, sarà il Parlamento a decidere definitivamente sull'emendamento, già approvato dal Senato, che ha previsto la conferma della validità delle delibere consiliari comunali adottate a tutto il 30 settembre. Dunque massima serenità e rifiuto di alimentare oltre una polemica ed un polverone che dimostrano la pochezza degli argomenti dell'opposizione di centro-sinistra che si spingono fino ad alludere a soluzioni alternative agli aumenti delle aliquote di cui, però, non vi è traccia nel dibattito consiliare di esame ed approvazione del Bilancio di Previsione 2015. Non accettiamo quindi lezioni sulla legittimità o paternali da chi ha provocato, negli ultimi 20 anni, debiti fuori bilancio nati dalla loro gestione e venuti a maturazione ora. Dal 2010 ad oggi abbiamo dovuto riconoscere, infatti, debiti fuori bilancio per oltre 25 milioni di euro. Su tutto questo il centro-sinistra deve chiedere scusa alla città e dimostrare uno spessore istituzionale che continua a non avere, perchè fa polemica su un caso sul quale lo stesso Governo Renzi ha preso posizione nell'interesse di tutti quei comuni, quasi 900, che hanno deliberato oltre il 31 luglio le variazioni delle aliquote. Termine che noi non abbiamo potuto oggettivamente rispettare perchè interessati alle elezioni amministrative del 31 maggio con insediamento dell'assise comunale il 27 luglio. Pur di dare addosso all'Amministrazione danno torto al principale della ditta, cioè a Matteo Renzi”.


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