Sono stati, finora, 500 gli interventi fatti direttamente dalla Caritas diocesana (distribuzione pacchi alimenti – 40 quintali di viveri, pacchi prodotti per l’igiene personale e della casa, buoni spesa, prodotti per neonati, farmaci); 2.765, gli interventi effettuati presso i Centri coordinati (400 quintali di alimenti).

Sono state, inoltre distribuite 10.000 mascherine monouso e 1.000 mascherine lavabili.

La Caritas ha messo in circolo quanto ricevuto dalla generosità delle persone: sono stati ricevuti, infatti, 7.500 euro in denaro destinati alla costituzione di un fondo per situazioni non previste da parte di singoli o famiglie legate strettamente al coronavirus e al periodo post-emergenza.

A questi vanno ad aggiungersi altri 11.500 euro tramutati in buoni alimentari che sono stati così distribuiti: 150 buoni per nuclei familiari di Andria, 50 di Canosa e 37 di Minervino.

A queste liberalità si aggiungono poi più di 80 donatori (tra persone singole, famiglie, parrocchie o associazioni) che hanno contribuito con viveri e detersivi.

“Oggi, all’avvio della fase 2, – si legge ancora in una nota del direttore della Carits diocesana di Andria, Don Mimmo Francavilla, – l’emergenza povertà di questi due mesi fa da eco alla ripresa lenta delle attività lavorative che portano sulle spalle il peso di due mesi di fermo totale.

Per questo è importante guardare già al futuro, cominciando già da oggi a preparare gli interventi necessari alle fasi successive con la sola regola, tanto cara alla Caritas quanto al nostro Papa Francesco, “che nessuno resti indietro””.

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