Oggi, 21 luglio nella sala consiliare del Comune, si è tenuta ufficialmente la cerimonia di consegna delle 17 opere di Michele Ficarazzo, pittore prematuramente scomparso all’età di 31 anni.

Sono intervenuti il Vescovo Mons. Luigi Mansi, il Sindaco, avv. Giovanna Bruno, l’Assessore alla Cultura, Daniela Di Bari.

È intervenuto ache il padre di Michele Ficarazzo, con queste parole: “Amiche e amici, concittadini andriesi, ringrazio la sindaca Giovanna Bruno, l’assessore Daniela Di Bari e tutti voi qui presenti.

Questo è un giorno importante per me e vi spiego subito perché. Sento di aver assolto ad un obbligo verso mio figlio e verso la mia famiglia.

Sento di aver completato l’impegno verso una promessa fatta ai miei cari e quella di oggi per me è una grande soddisfazione.

Sono un cittadino andriese come tanti, devoto cattolico e attivo nella mia parrocchia di S. Paolo Apostolo.

Sono un membro del direttivo del CALCIT di Andria e la maggior parte del mio tempo è dedicata ai malati oncologici del nostro territorio.

Ma c’è un impegno che non è mai venuto meno nella mia vita, restituire l’arte di mio figlio alla sua città.

Mio figlio Michele è scomparso tanti anni fa, a causa di un tumore. Chiamo il suo male incurabile con il suo nome.

Michele aveva saputo coltivare da solo la sua arte, il suo talento naturale e sorprendente. Un padre è sempre combattuto: convincerlo a dedicarsi ad un lavoro più sicuro o spronarlo a coltivare il suo talento? Io ho cercato di fare entrambe le cose, ma Michele mi aveva anticipato e superato.

Le sue opere oggi arricchiscono musei e collezioni private.

Aveva un sogno. Aprire un suo studio e impreziosire la nostra città con i suoi quadri.

Quando mi ha lasciato questa missione nelle mani, ho giurato a me stesso e alla mia famiglia che l’avrei portata avanti al suo posto.

Non è stato facile portare avanti ciò che mi ha chiesto, per questo motivo ringrazio l’amministrazione comunale e la Sindaca Giovanna Bruno.

Ho potuto contare sulla forza incrollabile della mia famiglia, sulla grazia del Signore e sugli amici che mi hanno sempre spinto ad andare avanti.

Alcuni sono qui, ad altri dedico un pensiero affettuoso.

La bellezza della natura e della vita che abbiamo intorno, la cura che abbiamo della nostra città e delle sue opere, il rispetto che nutriamo verso i nostri concittadini e il frutto dell’ingegno e dei sacrifici di tutti, sono l’unica cosa che ci salva.

Io vi ringrazio e a voi dono il sogno di Michele, che è vivo in noi che l’abbiamo conosciuto, che vivrà per sempre nelle sue opere.

Per amore di Andria, la mia stima e la mia infinita gratitudine a tutti voi. Grazie”.

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