“Carissimi Fratelli e Sorelle nel Signore, insieme con i miei fratelli, i vostri Sacerdoti e Diaconi, desidero raggiungervi tutti con questo scritto per farvi sentire la nostra vicinanza affettuosa in questi giorni in cui la mancanza di celebrazioni nelle nostre chiese non ci permette di testimoniarvela di persona.

I tempi sono davvero tristi e duri, e noi tutti, vostri pastori, siamo costretti a celebrare da soli i misteri del Signore, e questo tutti i giorni, ma soprattutto nelle domeniche, senza vedervi intorno ai nostri altari.

Certo, la fede e l’affetto fa sì che comunque vi sentiamo presenti e vicini, ma è davvero molto triste il non vedere i vostri volti, soprattutto quello dei nostri anziani che davvero in tanti ogni giorno vegliano accanto ai nostri altari, quello dei nostri piccoli e dei nostri giovani, che rendono le nostre celebrazioni sempre fresche e davvero brulicanti di vita evangelica.

Il celebrare da soli, credeteci, per un verso ci intristisce, ma per altro verso ci mette in condizioni di fare ogni giorno veri e profondi atti d’amore.

Quando abbiamo tra le mani il santissimo corpo di Cristo, ogni giorno pensiamo a ciascuno di voi e vi portiamo al Signore, parliamo a lui di voi, delle vostre ansie, delle vostre preoccupazioni, delle vostre speranze, delle vostre paure.

E ci dispiace non poco non potervi accogliere alla comunione sacramentale, sappiamo che tanti di voi vivono con sofferenza questa privazione.

Vi ricordiamo però che potete benissimo supplire con frequenti atti di comunione spirituale e il Signore non manca di visitarvi ugualmente con i suoi doni di grazia.

Ecco, cari fratelli e sorelle, desideriamo farvi sentire che anche se non riusciamo a vederci, ugualmente, anzi di più, vi portiamo nel cuore, nella nostra fraterna preghiera e questo soprattutto quando siamo all’altare.

Sappiate che il vostro vescovo e i vostri sacerdoti vi portano lì tutti i giorni e sempre, per voi e per il mondo intero, si fanno voce che supplica, che chiede aiuto, che infonde speranza, che sostiene i deboli e i vacillanti, consola chi piange per un dolore, condividendolo con paterno e solidale affetto.

Tra qualche settimana sarà Pasqua e sarà per noi ancor più forte la prova di dover celebrare senza vedervi accanto i misteri della nostra salvezza.

Ci sorregge e ci dà speranza la certezza che di fronte alla forza della fede non ci sono barriere né impedimenti.

Nel Signore e col Signore risorto siamo con voi e insieme con voi, mentre insieme aspettiamo di vedere l’alba del giorno in cui questa difficile prova sarà passata.

Il giorno 25 marzo, alle ore 12,00, accompagnati dal suono delle campane delle nostre chiese, ci uniremo tutti, insieme con il Santo Padre, papa Francesco, e pregheremo tutti uniti chiedendo al Signore che venga in nostro soccorso.

Inoltre, il giorno 27 marzo, alle ore 16.00, mi recherò all’ingresso del Cimitero di Andria, ugualmente lo faranno i due coordinatori di zona ai cimiteri di Canosa e di Minervino.

Reciterò lì una preghiera di suffragio per tutti i nostri fratelli defunti che in questo periodo stanno passando all’altra vita senza l’accompagnamento di una dignitosa celebrazione funebre.

Questo gesto sarà accompagnato dal suono delle campane a lutto.

In quel momento sentiamoci tutti uniti nell’affidare al Signore i nostri fratelli che ci stanno lasciando in questi giorni.

In attesa della santa Pasqua, insieme con i vostri sacerdoti vi saluto e vi benedico tutti di cuore!”

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