Il caso Andria, con il suo servizio di raccolta differenziata spinta, porta a porta, continua a far parlare di sé come una best practice ed un buon esempio di iniziativa pubblica innovativa varata da un ente locale che Legambiente definisce virtuoso.

Quest’oggi a Roma, infatti, il sindaco di Andria, avv. Nicola Giorgino, ha partecipato come relatore al “III° Forum Rifiuti.

L’economia circolare made in Italy”, organizzato da Legambiente con l’obiettivo, in particolare, di illustrare le esperienze e i protagonisti della circular economy italiana, mettendo a confronto le più innovative iniziative imprenditoriali e gli enti locali più virtuosi con i rappresentanti delle istituzioni nazionali.

Giorgino ha relazionato in particolare sul tema “Il Centro Sud, nuovo motore dell’economia circolare italiana”, ovvero un’economia più attenta all’uso e al riuso delle risorse, un nuovo modo di concepire i processi economici che in Italia avrebbero creato, secondo una stima prudenziale, finora, almeno 190.000 nuovi posti di lavoro, al netto di quelli persi a causa del superamento del modello produttivo precedente.

“Su questi nuovi processi economici – ha spiegato Giorgino – ci siamo avviati ad Andria già nel 2012 proprio per far leva su riciclo e rigenerazione, sulla bioeconomia, senza contare che siamo un grosso centro agricolo che potrebbe trovare vantaggioso riutilizzare i residui agricoli nel compostaggio e nella digestione anaerobica”.

Nel corso di questa prima giornata della terza Conferenza nazionale sui rifiuti – organizzata alla Casa del Cinema Roma da Legambiente, Editoriale La Nuova Ecologia e Kyoto Club in partenariato con il COOU, il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati – è emerso che in tema di economia circolare l’Italia si sta lasciando alle spalle le stagioni caratterizzate dalle gravi emergenze rifiuti e può contare su diverse esperienze leader a livello internazionale.

In questa direzione ”La scelta della nostra città di misurarsi con l’introduzione di un servizio che ha fatto scuola in tutta la regione con percentuali da primato è stata pionieristica – ha detto Giorgino – perchè si è mossa verso la prevenzione dei rifiuti, della rigenerazione, della riparazione e del riciclo che, come è emerso nel Forum, possono generare risparmi netti per le imprese italiane ed europee pari a 600 miliardi di euro, ossia l’8% del fatturato annuo, riducendo nel contempo l’emissione di gas serra del 2-4%, secondo la Valutazione d’impatto della Commissione del luglio 2014”.

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