Il 2 settembre presso l’Auditorium ex Macelli Comunali h 20 si terrà , nell’ambito del programma Festival Internazionale di Andria Castel dei Mondi, la presentazione di:“Castel del monte: nuove indagini sull’ipotesi funzionale del monumento”. Docufilm a cura di Giuseppe Fallacara e Ubaldo Occhionegro che raccoglie e condensa nove anni di indagini condotte all’interno del Dipartimento di Ingegneria Civile ed Architettura del Politecnico di Bari, sulla reale destinazione funzionale del più rappresentativo edificio Federiciano, simbolo della Puglia nel Mondo.

Il video, prodotto grazie al supporto del Lions Club Castel del Monte Host, ripercorre questo lungo ed avvincente percorso di ricerca che, negli ultimi anni, ha riaperto il dibattito sul Monumento e gettato nuova luce sulla sua origine nel tentativo di rispondere alle numerose incognite che si celano dietro le sue mura ottagonali: quale è stata la sua reale funzione? Perché è stato costruito in quel particolare luogo, isolato da centri urbani? Perché tanta perfezione geometrica, ricercatezza architettonica e ricchezza di materiali per un castello difensivo?

Partendo dagli approfonditi rilievi architettonici dell’edificio, grazie all’apporto di numerosi studiosi di varie discipline ed indagini scientifiche mai eseguite prima, il docufilm accompagna lo spettatore nei meandri della storia e dell’architettura celata nelle pietre, fino a disvelarne i segreti e ricostruirne la facies attraverso l’uso della realtà virtuale secondo l’innovativa ipotesi formulata dai due ricercatori.

Il Castello viene “riscoperto” come uno dei più straordinari edifici mai realizzati nel Medioevo, attraverso una visione che coniuga finalmente la forma geometrica, i caratteri architettonici e funzionali, la filosofia illuminata di Federico II di Svevia e la sua cultura rivolta al mondo arabo, ricollegando gli impianti nascosti nel suo interno alla presenza dell’acqua.

Il documentario è diviso in due sezioni: la prima parte riguarda l’ipotesi funzionale su Castel del Monte, mentre la seconda contiene un suggestivo approfondimento sulle possibili connessioni tra il monumento e l’enigmatico (e a tutt’oggi indecifrato) manoscritto di Voynich.

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