Si terrà nella Chiesa di San Nicola di Myra, martedì 11 aprile 2017,
con inizio alle ore 19,30, il “Concerto di Pasqua 2017” aperto al  pubblico gratuitamente.

Il concerto, a cura dell’Accademia Musicale
Federiciana, con il Patrocinio del Comune di Andria e dell’Assessorato
alla Cultura nelle vesti dell’Assessore Avv. Luigi Del Giudice,
prevede l’esecuzione dell’opera di Haydn dal titolo “Musica
instrumentale sopra le 7 ultime parole del nostro Redentore in croce
ovvero Sette Sonate con una introduzione ed alla fine un Terremoto”,
che sarà eseguita nella sua forma originaria dall’Orchestra sinfonica
dell’Area Metropolitana di Bari diretta dal Maestro Michele Lorusso,
che perevede: Orchestra d’archi, 2 Oboi, 2 flauti, 2 fagotti, 4 corni
francesi, 2 timpani, con una voce recitante (attoriale).

Scrive, presentando l’opera, il M° Michele Lorusso – “Nel 1785 la fama
di Franz Haydn, maestro di cappella alla corte della potente famiglia
ungherese degli Estsrhàzy, si stava rapidamente estendendo in ogni
dove, specie dopo il consenso riscosso dalla rapperesentazione del suo
primo oratorio (il ritorno di Tobia). Ecco perchè non stupisce che
dalla lontana Andalusia un canonico di Cadice-il marchese Josè Saluz
de Santa Maria: gli commissionò una composizione, un lavoro
orchestrale da eseguirsi nel contesto della Settimana Santa. Le
disposizioni richieste dai canonici della cattedrale erano
precisissime, ma sicuramente audaci e innovative. Lo stesso Haydn
dovette rimanere molto impressionato, al punto che accettò senza
esitazioni, consegnandosi agli strettissimi vincoli di quest’oratorio
sui generis. Nacque così la “Musica instrumentale sopra le 7 ultime
parole del nostro Redentore in croce ovvero Sette Sonate con una
introduzione ed alla fine un terremoto”. La musica delle sonate
delinea lo stato d’animo di Gesù, del buon ladrone, di Maria e
Giovanni, dei crocifissori: ciascun frammento di testo ha ricevuto
nella musica strumentale un trattamento tale da commuovere anche
l’ascoltatore più inesperto nelle profondità della sua anima. Colpisce
l’uso frequentissimo delle note ribattute, quasi a sottolineare i
colpi ricevuti, lo stilare delle lacrime, sudore e sangue, il continuo
pulsare del dolore. Dominata da tale profondo afflato emotivo, per
altro pulito all’assoluta perfezione formale dell’impianto musicale,
l’opera risulta tutt’oggi uno dei massimi capolavori del genere”.

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