Sono difficoltà di natura tecnica, legate alla particolare natura del terreno nel quale sta lavorando la “talpa” per la realizzazione del tratto finale della rete dei collettori pluviali che da via Bisceglie sfocerà in quello di viale Virgilio, dietro l’allagamento dell’area di via Bisceglie, verificatosi in occasione dei nubifragi dei gironi scorsi.

I lavori di costruzione del collettore pluviale-IV stralcio hanno subito infatti rallentamenti, lunghi e complessi, a causa-si legge nella relazione tecnica descrittiva che accompagna la seconda perizia suplettiva e di variante firmata dalla Direzione Lavori- della presenza lungo il tratto “della via Walter Chiari e via Pasolini, in zona Maraldo, di roccia grigia e calcareo-dolomitica chiamata roccia livida in banchi monolitici di notevole spessore, compattezza, tenacità e durezza che ha comportato un considerevole rallentamento della fase di scavo.

Da qui la prima perizia di variante per lavori di scavo mediante sistema microtunnelling così detto a scudo chiuso. Sono state nel corso dei lavori effettuate delle indagini geologiche suppletive per definire con maggiore precisione le classi di resistenza delle rocce lungo le due direttrici del microtunnelling attraverso cui far passare gli altri tratti di collettore utili al deflusso verso viale Virgilio delle acque provenienti da via Bisceglie.

A seguito degli imprevisti riconducibili alle dette difficoltà esecutive connesse a cause geologiche, sono state redatte due perizie di variante che tengono conto dei diversi fattori intanto intervenuti (sistema di scavo microtunnelling a scudo aperto, insieme all’aumento del numero dei pozzetti prefabbricati, al ripristino di un vecchio condotto di acque piovane risultato interrotto alle spalle del muro di recinzione della villa comunale, ecc.). Dette perizie hanno trovato copertura nella somma inizialmente stanziata e l’esecuzione dei lavori ha subito inevitabilmente una proroga dei termini inizialmente previsti.

A completamento dei lavori di perforazione, all’impresa non resta che collegare la condotta del microtunnelling con quella a cielo aperto, il reinterro del pozzo di spinta all’interno della villa comunale, la restante piantumazione delle essenze nell’area della pineta e liberare le caditoie ora tappate perchè il deflusso è impedito dal mancato completamento del microtunnelling.

“Pertanto, al fine di raggiungere l’obiettivo atteso da anni, è necessario – spiega l’ass. Ai Lavori Pubblici, dott. Gianluca Grumo – che la complessa opera, già in stato avanzato, possa terminare e quindi risolvere definitivamente l’annoso problema degli allegamenti che interessano l’area in oggetto”.

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