Un contributo alla memoria delle generazioni di oggi e del futuro, un esempio duraturo di vite spese per la democrazia, fino al sacrificio personale. Questo il significato della cerimonia di scopertura del gruppo marmoreo dedicato ad Aldo Moro, e agli uomini della sua scorta, tenutasi ieri pomeriggio ad Andria.

Scoperto dal Sindaco di Andria, avv. Nicola Giorgino e dal Sottosegretario ai Beni Culturali, on.le Antimo Cesaro, il gruppo marmoreo (il busto bronzeo di Mario Colonna e la base con le iscrizioni dei nomi dei 5 uomini della scorta del prof. Pietro de Scisciolo) è stato benedetto dal Vescovo Diocesano, mons. Luigi Mansi. Ai lati del gruppo marmoreo, in alta uniforme, due rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri ed altrettanti della Polizia di Stato, a simboleggiare il sacrificio degli uomini della scorta che appartenevano ai due Corpi.

“Ricordare Aldo Moro – ha detto il Sottosegretario Cesaro – è ricordare anche i doveri degli italiani. L’Italia è un paese che vede la moltiplicazione dei diritti, delle pretese, non i doveri che sono l’altra faccia di una stessa medaglia. E tra i nostri doveri c’è anche quello di ricordare Moro creando migliori condizioni anche per i nostri giovani, valorizzando le cose migliori della nostra Italia e non scoprire così, per esempio, che il 38% del patrimonio archeologico della Sicilia è utilizzato solo in parte e dunque non si traduce in opportunità anche lavorativa. Su queste prospettive di impegno si muoveva Aldo Moro, statista non politicante e quindi tutti dobbiamo riscoprire i doveri e ritornare alla politica dell’impegno rimboccandoci le maniche e dunque dando l’esempio. I giovani tanto cari ad Aldo Moro sono dunque i nostri interlocutori perchè devono essere un presidio di legalità sui doveri e sui diritti”.

Spiegando il senso dell’iniziativa il Sindaco di Andria, avv. Nicola Giorgino, ha sottolineato che il ricordo di Aldo Moro “non è un esercizio di nostalgia o di retorica, ma è la scelta di fissare, nel tempo, l’esperienza di quest’uomo ed i valori per i quali si è sempre mosso, non solo diritti ma anche il dovere, il senso di responsabilità, il civismo (fù lui, all’epoca Ministro della Pubblica Istruzione a rendere obbligatorio, nel 1955, l’insegnamento dell’Educazione Civica) il rispetto delle regole prima delle rivendicazioni, dei diritti. Lo sforzo con il quale ci misuriamo tutti, noi pubblici amministratori, è proprio questo: diritti per tutti, ma anche doveri per tutti. Per tutto questo e quindi nel nome di Aldo Moro è stato facile, ma insieme impegnativo, accettare la proposta della Federazione dei Centri Studi Aldo Moro e Renato Dell’Andro e quindi consentire che Andria ne ospitasse il busto bronzeo insieme al cippo”.

Alla cerimonia, alla quale hanno partecipato anche i consiglieri regionali Nino Marmo e Francesco Ventola, ha portato il suo saluto, delegata del Presidente della provincia Barletta-Andria-Trani, l’avvocato Giovanna Bruno, consigliere provinciale. “Con questa iniziativa-ha detto- coniughiamo il ricordo alla cultura, la memoria della tragedia di via Fani all’inno alla vita. Per questo non è casuale la presenza di una rappresentanza di alunni, quelli dell’istituto Verdi-Cafaro, per sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza dell’approfondimento di figure di alto spessore morale , di spiccato senso del dovere e delle istituzioni, di dedizione totale alla causa del miglioramento politico-sociale del nostro Paese. E qui il pensiero non solo per Aldo Moro, ma anche per gli uomini della sua scorta strappati a questa vita terrena. Il testamento di Aldo Moro e la citazione inserita alla base del gruppo marmoreo (“Questo Paese non si salverà, la stagione dei diritti e della libertà si rivelerà effimera, se in Italia non nascerà un nuovo senso del dovere”) siano da guida a tutti perchè Aldo Moro è patrimonio di tutta l’Italia, è un uomo-ha concluso l’avv. Bruno che è anche presidente della sezione di Andria del Centro Studi dedicato allo statista pugliese- senza più confini temporali o colori politici di appartenenza. E’ un uomo che ha incarnato la politica del servizio e del servire. Non possiamo dimenticare”.

Per illustrare le caratteristiche intrinseche della scultura è intervenuto l’ing. Luigi Ferlicchia, Presidente della Federazione dei Centri Studi Aldo Moro e Renato dell’Andro, che ha proposto la donazione al comune di Andria del busto bronzeo e del cippo marmoreo. “Abbiamo voluto e vogliamo ricordare una eredità pesante, per certi versi intransigente, quella di uno statista la cui vita ed il cui esempio sono solo cronologicamente lontani perchè invece sono vicinissimi ed attualissimi.Egli ha contribuito a costruire, sul campo, un sistema democratico pluralista che poneva al centro la persona ed il rispetto per l’individuo e contemporaneamente la complessità dello Stato come somma di istituzioni tutte poste al servizio della comunità. E quando, qui sta la sua attualità, divenne tutto molto complesso, e le distinzioni ideologiche stavano radicalizzandosi oltre i limiti di una corretta lotta politica, non esitò a lavorare per un equilibrio politico più avanzato. Questa cerimonia e questa scultura sono la raffigurazione plastica di questi valori.

Ringrazio il Sindaco Giorgino e la città di Andria per aver voluto accogliere nella casa comunale la scultura e tutto quanto essa significa”.

La cerimonia è stata introdotta e conclusa dal coro di voci bianche “Fantasie di Note” dell’I.C. Verdi-Cafaro, diretto dal Maestro Gaetano Pistillo. In apertura l’inno nazionale di Goffredo Mameli ed in chiusura l’Inno alla Gioia di Beethoven.

Alla fine foto ricordo di tutte le autorità presenti, compreso il Prefetto della Bat, dott. ssa Clara Minerva, il Sindaco di Barletta, rappresentanti degli altri comuni della provincia, i comandanti delle Forze dell’Ordine (Compagnia dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato) con i bambini del coro della Verdi-Cafaro.

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